Oggi mi sono fermato.
Avevo un sacco di cose in mente per articoli, cose da fare per volontariato, eccetera.
Invece mi sono fermato, come a un orologio si fermano per un attimo gli ingranaggi.
Sulle prime avevo pensato di scrivere questa cosa su Lilacs Out, l'altro mio blog, sul quale pubblico raccontini e altre amenità più o meno profonde. Poi però ho pensato che, dato l'argomento, Kill Ugly Radio sarebbe stato più adatto.
E quindi eccoci qua.
Oggi delle persone sono entrate nella redazione di Charlie Hebdo e hanno ucciso 12 persone.
Tra queste dodici persone c'erano quattro vignettisti: gente che per vivere disegna (scusate, disegnava) fumetti e prende per il culo tutto il creato.
Come ho scritto qui, in precedenza, prima della rockstar e del successivo critico musicale, il mestiere dei miei sogni era il fumettista: solo che anche per disegnare occorre molta più costanza di quella che riesco ad avere (no shit, Sherlock).
I fumetti, però, sono rimasti il secondo grande amore della mia vita (dopo la musica, ovvio): e pensare che qualcuno sia stato ucciso per via dei fumetti che disegnava mi lacera.
Sono sull'orlo di scoppiare a piangere da quando ho letto che Charb, Wolinski, Cabu e Tignous sono morti, uccisi con odio insensato.
Domenica su The Bottom Up, il blog di attualità con cui collaboro, uscirà un mio articolo.
La libertà di dire cazzate è il più grande e inalienabile dei diritti di questa umanità sporca e decadente: abbiamo il dovere di rinfocolarne le braci sempre.
Vaffanculo.
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