"writing about music is like dancing about architecture"

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A blog by The Hypnotoad

giovedì 6 febbraio 2014

Scorrete piano, sabbie del tempo

Quando ero piccolo, prima di voler diventare una rockstar e prima di voler diventare un critico musicale, volevo diventare un fumettista. Di quando abitavo a Torino ricordo il rito mensile dell'acquisto e della lettura, oltre che ai primi esercizi di disegno (copiandone le copertine, con i risultati poi sottoposti al giudizio di mio padre) di "Zio Paperone", il mitico mensile di Disney Italia che per anni ha pubblicato l'opera omnia di Carl Barks, oltre a moltissimi altri autori, tra cui Don Rosa.
Ricordo che uno tra i primissimi numeri era diverso da quelli che avevo acquistato fino ad allora: aveva la copertina bianca, e oltre alle storie di Barks, per la prima volta, c'era una storia di un artista nuovo, Don Rosa.
Avevo sei anni (forse cinque), ma ricordo che mi colpì per due motivi: prima di tutto, i disegni erano meravigliosi, intricati e ricchi di piccoli particolari. Poi la storia era collocata in un preciso luogo geografico e momento storico: entrambe queste cose la rendevano quasi l'opposto delle storie di Barks. Mi innamorai di Rosa (che, per inciso, è di origini friulane: suo nonno Gioacchino era di Manzano), e per anni, ogni volta che su un numero di Zio Paperone usciva una sua storia ho letto prima tutte le altre e poi quella.
Quando poi mi sono trasferito a Ragogna (in Friuli), mi sono abbonato a Zio Paperone, perchè nei primi mesi mi era capitato di non trovarlo in edicola (inaccettabile!), perdendo un po' il gusto del rito dell'acquisto mensile.
Nel 2008, il giorno del mio diciottesimo compleanno (giuro, è vero) nella buca della posta ho trovato l'ultimo numero di Zio Paperone, il 216, e ho pianto (ho pianto sul serio).
E' vero, negli ultimi tempi, purtroppo, la qualità delle storie era diminuita, c'erano sempre meno Rosa, Barks, Scarpa e Rota e la rivista era diventata bimestrale, ma rappresentava comunque una parte importante della mia infanzia che finiva.

Sapendo tutto questo, immaginate come posso essermi sentito quando, poco tempo fa, Tuomas Holopainen dei Nightwish (band che conosco molto poco e che non ho mai ritenuto essenziale) ha annunciato che avrebbe pubblicato un album che aveva in mente da quattordici anni: un concept sulla Saga di Paperon De Paperoni di Don Rosa.
Immaginate come mi sono sentito quando, oggi, ho ascoltato il primo brano estratto, e visto il video, a cui partecipa Rosa stesso.

Stasera, dopo più di un anno che non prendevo in mano carta e matita, ho ricominciato a disegnare.