"writing about music is like dancing about architecture"

"writing about music is like dancing about architecture"
A blog by The Hypnotoad

domenica 27 dicembre 2015

High Fidelity: 2015

Anche quest'anno l'Ipnorospo vi propone la selezione dei suoi personali favoriti tra i dischi pubblicati nell'anno 2015! 
Ci sono alcune scelte quasi scontate, qualcuno di ancora poco conosciuto e anche qualche sorpresa: il tutto con sole cinque posizioni!
Forse.
Si comincia!

Menzione d'onore: Aldo Sbadiglio e la Famiglia Ananas in Vacanza a Dresda - Ljuba Toast Cricket Club 

Comincio con una cosa inusuale: a questo gruppo della provincia di Codroipo (come dicono loro) va il mio sentito ringraziamento per averci regalato questo piccolo capolavoro di avventura e allegria folk-pop. Ne avevo parlato qui, su The Bottom Up, per chi volesse approfondire. Purtroppo, però, il disco, che ho scoperto nel 2015, è uscito a settembre 2014, quindi non può rientrare nella top 5.

Aldo Sbadiglio e La Famiglia Ananas in Vacanza a Dresda su bandcamp.


5. Iosonouncane - DIE 

Una scoperta inaspettata! Personalmente non ho in grande simpatia la cosiddetta "scena indie" italiana, che mi pare composta in larga parte da fighetti pretenziosi che musicalmente raccontano pochino. Jacopo Incani, però, racconta molto e soprattutto lo fa in modo davvero avventuroso: su DIE si toccano immagini e trame sonore poco comuni alla musica italiana nel recente passato, e c'è da sperare che l'uomo continui su questa strada, dando un po' di consistenza al futuro del rock and roll in Italia, futuro che allo stato attuale delle cose appare quanto mai fosco.



4. Eagles of Death Metal - Zipper Down

Un disco cazzone da una band cazzona. Qualcuno pretende che gli EODM si decidano sul loro futuro e comincino a "comportarsi da grandi". Su questo disco, però, c'è una cover dei Duran Duran, quindi a noi non ce ne frega un cazzo.
Chitarroni, una specie di Elvis repubblicano e Josh Homme che percuote i tamburi come se ne andasse della sua vita: ottimi ingredienti di un disco per bere e scopare, che sono poi gli ideali di vita di Jesse "Boots Electric" Hughes, fanatico delle armi e prete protestante (già).
(Sì, loro sono quelli del Bataclan. Vaffanculo all'ISIS)



3. Démodé - ISON

Jazz prog spaziale direttamente dal Friuli! Un disco che viaggia e fa viaggiare, come la cometa da cui prende il titolo. Una formazione spumeggiante, che unisce l'energia del folk alla fantasia del jazz in un progressive fresco e originale (e sapete quanto sono puntiglioso in termini di prog). Decisamente da recuperare, se non lo aveste ancora ascoltato!

I Démodé su bandcamp.


Ex aequo 1. Steven Wilson - Hand. Cannot. Erase. e Ghost - Meliora 

Sorpresa! Fino all'ultimo sono stato indeciso su quale tra questi due capolavori moderni meritasse il titolo di disco migliore dell'anno tra l'ultimo opus del mio amato Steven e il terzo (e mezzo) lavoro dei satanici svedesi (di cui ho parlato qui, sempre su The Bottom Up). Se HCE è un disco ricercato, con tessuti sonori innovativi e originali, ma forse, in ultima analisi, meno progressivo di quanto mi aspettavo da Wilson per il suo quarto disco solista (oltre che leggermente prolisso in alcuni punti), Meliora non dice nulla di particolarmente nuovo per il metal, l'hard rock o il pop (a seconda della categoria in cui vogliamo inserire il nordico sestetto), ma funziona così maledettamente bene, non sbaglia un pezzo e soprattutto è così maledettamente divertente.
Quindi: migliori dischi dell'anno.



Ad maiora!