Tempo
fa XL di Repubblica si domandava se oggi ci sia qualcuno che può definirsi
l’erede musicale di Jimi Hendrix (in occasione dell’anniversario della sua
morte).
La
risposta probabilmente è no, perché nessun singolo musicista ha avuto un tale
impatto sul modo di vedere la chitarra elettrica in un gruppo rock.
D’altro
canto, qualcuno ci è andato molto vicino: questo qualcuno è Tom Morello.
Tom
Morello, chitarrista dei Rage Against the Machine, degli Audioslave,
gran capo di Axis of Justice e alter ego di the Nightwatchman, è
stato il chitarrista che ha portato più avanti di chiunque altro dai tempi di
Jimi Hendrix la chitarra elettrica in un contesto rock.
Certo,
ci sono molte differenze: Morello (nei Rage Against the Machine e negli
Audioslave) suonava in un contesto musicale molto legato alla forma-canzone,
con poco spazio per l’improvvisazione alla quale invece Hendrix dedicava
ampissimo spazio; Hendrix era il leader di una band al suo servizio, quindi,
sostanzialmente, poteva fare il cazzo che voleva, mentre Morello era inter
pares e doveva quindi giostrarsi tra le dinamiche del gruppo; nella musica
di Jimi i testi avevano un ruolo tutto sommato marginale, mentre nella musica
dei Rage Against the Machine e degli Audioslave i testi sono fondamentali ed entrambe le band hanno due figure estremamente carismatiche alla voce (De La Rocha e Cornell).
Qual
è, allora, l’elemento che avvicina così tanto Morello a Hendrix?
Quello
che ho detto poche righe fa: portare la chitarra elettrica dove non è mai
stata. Morello usa la sua chitarra per fare quello che fa il DJ in un gruppo
hip hop, una base per le incazzature di Zack de la Rocha. Usa gli effetti in
modo poco convenzionale per il genere che fa (Metal? Punk? Funk?) e i suoi
assoli sono una novità assoluta. Insomma, Morello dà nuova forza a una musica
“vecchia”, così come aveva fatto Jimi con il Blues.
Poi
Morello di fatto non è stato emulato tanto quanto Jimi, e l’innovazione si è un
po’ fermata dopo la fine dei Rage Against the Machine, fino a giungere a una
sorta di involuzione con il folk di protesta di the Nightwatchman, ma va anche
detto che per giudicare il lavoro di Jimi abbiamo solo 3 album pubblicati con
lui ancora in vita, e non possiamo sapere cosa sarebbe successo se Jimi non
fosse morto così giovane.